
Disturbi Sessuali maschili
- Disturbi sessuali maschili
- da Sises
- 17 Settembre 2014
Nel corso di questi ultimi anni, nel nostro lavoro clinico abbiamo registrato un aumento considerevole della domanda di psicoterapia soprattutto da parte di persone di sesso maschile. Incremento a cui per altro è corrisposto un cambiamento delle problematiche riferite. Se generalmente a portare un uomo nello studio di uno psicoterapeuta − evento decisamente più raro, rispetto alla controparte femminile − era un qualche disagio molto specifico, di carattere quasi prettamente sessuale, come ad esempio la disfunzionalità della funzione erettile, il calo del desiderio, l’eiaculazione precoce e così via, ora si presentano invece uomini che il regista Almodovar non esiterebbe a definire sull’«orlo di una crisi di nervi».
Le difficoltà che vengono portate allo psicoterapeuta, cioè, si manifestano sempre più come significativamente caratterizzate da temi molto ampi e generali, che investono l’identità nella globalità dei suoi processi di costruzione, e che mettono in risalto un profondo senso di inadeguatezza relativamente ai propri ruoli maschili e all’espressione della propria mascolinità.
Gli uomini che abbiamo incontrato nel corso di psicoterapie talvolta anche lunghe e difficili, sono stati uomini non solo giunti nei nostri studi perché preoccupati da una virilità messa in discussione nel rendimento delle loro performance sessuali, o dalla solitudine provata per l’incapacità di vivere relazioni affettive significative e stabili. Piuttosto, sono uomini che cercano sempre più di riattribuire senso e significato ad una mascolinità percepita come espulsa dal mondo; uomini che hanno tentato di riparare al disagio attraverso mille tentate soluzioni, mille auto-terapie, che risultando inefficaci si sono rivelate generative di un senso di maggior smarrimento e disorientamento. Gli esorcismi, in questo caso, passano attraverso il culto di un estetismo della virilità erculea ed eroica, o attraverso la modificazione espulsiva dei caratterisessuali secondari femminilizzandosi quanto più possibile, oppure nello sperimentare una sessualità compulsiva ed estrema, dove l’imperativo ad essere riconosciuti nell’esibizione erotizzata di sé, diventa anche un’attribuzione di identità, una certezza di esistere.
In termini generali, le tre sindromi disfuzionali maschili riguardano aspetti separati della reazione sessuale, ma probabilmente derivano tutte dalle stesse ragioni soggiacenti o remote. Tutte e tre, infatti, sono apparentemente associabili a un qualche tipo di conflitto sessuale o relazionale, o al modo in cui viene significata l’esperienza sessuale e la propria sessualità.
In breve esse sono:
La disfuzione erettile
L’eiaculazione precoce
L’eiaculazione ritardata