Vacanze più inclusive grazie a Booking.com · Società Italiana Sessuologia ed educazione Sessuale

Vacanze più inclusive grazie a Booking.com

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  • 14 Ottobre 2022

Le vacanze, il viaggio, la scoperta di nuovi luoghi e persone dovrebbero significare divertimento, relax fisico e mentale, ma per molti appartenenti alla comunità LGBTQ+ la realtà spesso è ben diversa. Infatti se la parola “viaggio” di per sé dovrebbe essere sinonimo di esperienze positive, per una gran parte dei viaggiatori LGBTQ+ nel mondo, spesso i viaggi rivelano uno scenario del tutto differente, infatti l’82% di queste persone ha vissuto esperienze poco accoglienti o addirittura spiacevoli durante le proprie vacanze, dato che sale all’84% se si guarda ai risultati italiani (*).

Per esempio, oltre la metà dei viaggiatori LGBTQ+, ovvero il 55% a livello globale e il 59% a livello locale, ha vissuto episodi discriminatori o è andata incontro a stereotipi a derisione e ad abusi verbali da parte di altri viaggiatori (e/o dalla gente del posto). Non sorprende dunque che, per chi si indentifica nella comunità LGBTQ+, tutto questo contribuisca a rendere più complessa non solo la scelta della meta, ma anche quella delle attività da svolgere in vacanza.

Proprio per questi motivi Booking ha condotto una ricerca ed ha iniziato a fare qualcosa di concreto per spianare la strada a un settore sempre più in espansione e che vuole diventare più inclusivo, gettando le basi per un cambiamento che mi auguro sia più profondo e che diventi uno standard di viaggio per tutti.

Proprio per cercare di garantire un’esperienza di viaggio più inclusiva per tutti gli ospiti, la piattaforma di Booking ha avviato il programma di formazione programma Proud Hospitality, disponibile in inglese, francese, tedesco e spagnolo per tutte le strutture partner nel mondo, e al momento conta oltre 10.000 strutture Proud Certified in 95 Paesi e territori, tra cui più di 110 in Italia.

Questo programma nasce a supporto delle strutture ricettive per garantire esperienze più inclusive e accoglienti per i viaggiatori LGBTQ+ .

Lo scopo della formazione online Proud Hospitality, della durata di 75 minuti e sviluppata in collaborazione con HospitableMe, è quello di aiutare i professionisti nel campo dell’ospitalità a comprendere le sfide e gli ostacoli che la comunità LGBTQ+ incontra in viaggio e a fornire tecniche e competenze pratiche facilmente attuabili nella loro struttura. La formazione è offerta gratuitamente a tutte le strutture partner di Booking.com nel mondo e include risorse aggiuntive, come il pacchetto Travel Proud Customer Toolkit, che le strutture Proud Certified sono incoraggiate a rendere disponibile per tutto il personale che si interfaccia con la clientela, in modo da poter rispondere con sicurezza a tutte le domande e offrire un’esperienza ancora più accogliente agli ospiti LGBTQ+.

Al completamento del corso online, che sottintende la volontà di offrire esperienze più inclusive, i partner Proud Certified avranno un’icona distintiva sulla loro pagina, al fine di informare i potenziali ospiti che li attende un’ospitalità inclusiva.

Inoltre, ci sarà un’apposita pagina Travel Proud dedicata alle città con il numero più alto di strutture Proud Certified, dove i viaggiatori potranno sapere di più sull’iniziativa e dove potranno cercare e prenotare le strutture aderenti.

Oltre 10.000 strutture in tutto il mondo hanno ricevuto l’icona Travel Proud su Booking.com, come segno di riconoscimento per gli sforzi compiuti in tema di ospitalità inclusiva.

Ritengo che questa iniziativa di Booking sia un segnale promettente di progresso, positività ed inclusione.

Sebbene sia evidente che ci sono ancora tanti ostacoli per coloro che si identificano come LGBTQ+, stiamo assistendo a segnali positivi: l’85% dei viaggiatori LGBTQ+ sostiene di aver vissuto esperienze di viaggio quasi sempre accoglienti, e i viaggiatori omosessuali si trovano d’accordo con questa affermazione nella maggior parte dei casi (90%).

Il 25% dice di aver ricevuto indicazioni chiare e amichevoli dallo staff prima di arrivare nella struttura prescelta, e più di un quarto (26%) menziona che sono stati offerti consigli e informazioni sulla zona durante il soggiorno. La prima impressione conta, e fortunatamente per un terzo (31%) degli intervistati l’arrivo in struttura è stato gradevole, per esempio con un accogliente drink di benvenuto e modi amichevoli.

La finalità di questa iniziativa è quindi che ognuno debba sentirsi libero di essere se stesso, anche in viaggio : dal semplice relax alla scoperta di culture diverse, tutti i viaggiatori della comunità̀ LGBTQ+, così come chiunque altro, vogliono le stesse cose in viaggio, e il settore deve necessariamente fare in modo che l’accoglienza sia la norma per tutti, a prescindere da chi si ama, da come ci si identifica o da dove si provenga .

Lo studio di Booking ha fotografato la realtà attuale e la speranza è che grazie anche a questa nuova iniziativa sia possibile creare un futuro più inclusivo anche sotto questo punto di vista.

Dott Marco Rossi

Psichiatra e sessuologo
www.marcorossi.it

Fonte : (*) Ricerca commissionata da Booking.com e condotta in modo indipendente tra un campione di 5.514 viaggiatori

https://news.booking.com/it/bookingcom-parla-delle-difficolta-incontrate-dai-viaggiatori-lgbtq-in-vacanza-e-di-come-rendere-lesperienza-di-viaggio-piu-inclusiva-per-tutti/

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